Liceo Scientifico Ettore Majorana


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POF

Didattica

Il piano regolatore della vita scolastica


L’acronimo POF sta per Piano dell'Offerta Formativa e nel linguaggio quotidiano degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, esso è unanimamente riconosciuto come simbolo e significato del documento programmatico di ciascun istituto scolastico autonomo. POF è ormai sigla, cifra, marchio, segno inconfondibile ... se si vuole, che identifica e documenta, sia all’interno che all'esterno dell'istituto, le scelte culturali, formative, organizzative e operative che fanno da sfondo e che sfruttano le attività educative e didattiche, le relazioni interpersonali, le dimensioni informative e comunicative tra scuola e territorio, gli impianti organizzativi e operativi di ogni realtà scolastica. In sintesi il POF è il Piano regolatore della vita scolastica, è l'insieme delle "regole del gioco" che
vincolano sia gli "addetti ai lavori" (dirigenti scolastici, docenti, personale ATA) sia le famiglie e i giovani studenti che, a vario titolo, sono presenti nella scuola. Il POF assume quindi una "valenza" contrattuale in quanto sigla e sancisce accordi, patti pedagogici tra scuola e utenza, tra scuola e territorio, con una forte ricaduta anche all'interno dell'istituto stesso là dove dirigente scolastico, docenti e non docenti assumono responsabilità professionali verso compiti educativi e didattici, funzioni docente e non, impegni derivanti da delibere collegiali, da norme, da decisioni prese dagli organi collegiali e individuali, sulla base delle loro competenze istituzionali e professionali. Il POF è quindi documento essenziale per la definizione del contratto formativo tra domanda e offerta di formazione, con particolare riferimento a una situazione scolastica ben precisa e determinata. Proprio per questo il POF è un documento "dinamico" in quanto mirato ad una situazione in evoluzione (la scuola, quella scuola!, il contesto, quel contesto!…) e quindi necessariamente rivedibile dal Collegio dei Docenti, organo quest’ultimo sede della sua elaborazione, revisione e valutazione.


Contenuti e articolazione del POF

Il Piano dell'offerta formativa contiene la proposta di percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto di apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni. Non c'è nessuna norma o dispositivo di legge che imponga i cosiddetti "contenuti" del POF, così come non ci sono indicazioni prescrittive circa l'articolazione e l'organizzazione degli stessi nel documento che tutto sommato rappresenta uno dei modi oramai più comuni di visibilità dell'istituto sul territorio. Tuttavia l'esperienza di questi ultimi anni in molte scuole, se non nella totalità, ha portato a riconoscere alcuni nuclei contenutistici comuni su cui gli istituti scolastici imperniano l'elaborazione del loro documento programmatorio.
I punti essenziali che qualificano normalmente il POF sono:
a)
le scelte educative di fondo, tradotte in obiettivi educativi, mirate sui bisogni formativi prioritari rilevati attraverso la conoscenza degli utenti reali e potenziali della scuola. Il "core" curriculum è rappresentato infatti dalla scelta degli obiettivi educativi, dei saperi essenziali coniugati con le diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, con le attese espresse dalle famiglie, dalle comunità locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Il punto nodale del "core curriculum" è oggi costituito dalle competenze reali e dalle conoscenze utili per l'uomo e per il cittadino, per il lavoratore e il professionista (visti nei due generi, maschile e femminile) di vivere, di agire, di partecipare e di contribuire responsabilmente all'evoluzione della società, nazionale e internazionale, sempre più complessa;
b)
le scelte organizzative, sia sul piano metodologico-didattico sia sul piano dell'organizzazione interna delle attività scolastiche, sia su quello dei rapporti comunicativi verso l'esterno. In una prospettiva di consolidamento dell'autonomia, l'attenzione all'organizzazione della scuola diventa fondamentale. Le scelte autonome dei singoli istituti scolastici si basano infatti, per poter essere realizzate, su scelte organizzative legate ai tempi scuola, all'orario, alla flessibilità e alla modularità dei percorsi, ai modelli didattici praticati nelle classi c/o nei gruppi di lavoro, alle soluzioni organizzative per le attività collegiali, formali c/o informali, all'accesso ai servizi comuni per gli insegnanti e per gli allievi (dalla biblioteca, ai vari laboratori, agli spazi per attività didattiche varie ecc.).
Rientrano nelle scelte organizzative anche gli incarichi e le nomine per lo svolgimento di funzioni particolari nell'ambito dell'istituto (es. i docenti con incarico di funzioni obiettivo; i docenti coordinatori dei Consigli di classe; i docenti coordinatori di progetti c/o di dipartimenti disciplinari c/o di commissioni; i docenti c/o membri del personale ATA nominati quali RSU, oppure docenti con deleghe da parte del dirigente scolastico, es. i collaboratori ecc.). La tenuta di una realtà complessa qual è la scuola, richiede un impianto organizzativo efficace ed efficiente.
c)
le scelte sul piano gestionale e su quello valutativo.
Il funzionamento di un istituto scolastico si basa essenzialmente sulla presenza qualificata professionalmente del personale docente e non docente, oltre all'azione attenta e vigile del dirigente scolastico quale "garante" e "responsabile" dei risultati da garantire agli allievi sul piano degli apprendimenti e della formazione (D. L.vo n. 59/98). Il Piano dell'offerta formativa può contenere organigramma funzionali a conoscere responsabili e compiti assegnati, allo scopo di facilitare lo svolgimento regolare delle attività educative e didattiche. Il principio del decentramento di responsabilità e della delega di funzioni sono essenziali in una visione autonomistica della scuola.

PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA 2012/2013

(approvato dal Collegio dei Docenti del 08/11/2012)








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